Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura (Publilio Siro)

martedì 17 dicembre 2013

La locanda

Condivido un bel testo, regalatomi da una paziente ormai tanto tempo fa...

LA LOCANDA

È come una locanda l’essere umano.
Ogni mattina, qualcuno che arriva.

Gioia, tristezza, squallore,
rapidi e fuggevoli si presentano alla coscienza,
visitatori inattesi.

Accoglili di buon grado!

Anche se una folla di afflizioni
irrompe impetuosa nella tua casa
spazzando via ogni arredo,
onora ogni ospite.

Forse ti sta ripulendo
per prepararti a un piacere nuovo.

Pensieri cupi, vergogna, risentimenti:
apri loro la tua porta ridendo,
invitali a entrare.

Ringrazia chiunque si presenti,
perché è una guida
che ti è stata mandata da lontano.



Gialal ad-Din Rumi (poeta persiano)

martedì 1 ottobre 2013

Ottobre: Mese del benessere psicologico


Per tutto ottobre 2013, in occasione del mese del benessere psicologico, il primo colloquio verrà offerto GRATUITAMENTE.
Promuovere il benessere significa aiutare chi lo desidera a:
  • stare bene con se stessi e con gli altri
  • realizzare se stessi e raggiungere i propri obiettivi
  • prendere decisioni
  • risolvere difficoltà nelle relazioni
  • sapere affrontare gli eventi stressanti
Rivolgersi ad un professionista significa prendersi cura di sè in modo attivo e consapevole, con lo scopo di migliorare la propria vita ed affrontare le proprie difficoltà.

Per informazioni e appuntamenti: longonipsy@gmail.com 345/2699637

mercoledì 24 luglio 2013

Psicoterapia: cos'è?

Spesso uno dei timori che riscontro nelle persone che mi contattano è quello che iniziare una terapia psicologica significhi necessariamente intraprendere un percorso infinito, che durerà anni e che, forse, andrà al di là delle proprie possibilità.

Spesso lo sguardo di chi entra nel mio studio vaga alla (vana) ricerca del lettino.

Spesso vedo curiosità e stupore quando spiego il mio approccio.

Nell'immaginario collettivo si sono create immagini relative allo psicologo difficili da sfatare...

In questo articolo proverò a dare qualche spunto di riflessione, per cercare di chiarire le idee. Se avete dubbi, domande o curiosità... non esitate a contattarmi longonipsy@gmail.com

immagine presa dal web

domenica 22 maggio 2011

Il bambino impara ciò che vive...

"Se vive nel rimprovero, 
diverrà più intransigente. 
Se vive nell'ostilità,
diverrà più aggressivo. 
Se vive nella derisione,
diverrà più timido. 
Se vive nel rifiuto,
diverrà uno sfiduciato. 
Se vive nella serenità,
diverrà più equilibrato. 
Se vive nell'incoraggiamento,
diverrà più intraprendente.
Se vive nell'apprezzamento,
diverrà più comprensivo. 
Se vive nella lealtà,
diverrà più giusto. 
Se vive nella chiarezza,
diverrà più fiducioso. 
Se vive nella stima,
diverrà più sicuro di sé. 
Se vive nell'amicizia,
diverrà veramente amico per il suo mondo"
(J. R. Kipling)

lunedì 28 marzo 2011

Attacchi di panico e Disturbo di panico

L'Attacco di Panico è un episodio di improvvisa e incontrollabile ansia e paura. Il cuore batte forte e ti sembra di non riuscire a respirare. Ti gira la testa e ti si chiude lo stomaco. Forse pensi che stai per morire o temi di impazzire.

Se non vengono trattati, gli attacchi di panico possono aprire la strada ad un Disturbo di Panico e/o ad altri problemi, che portano spesso ad isolamento e alla rinuncia alle normali attività quotidiane. Prima si interviene, meglio è. Con un trattamento appropriato, si riducono o si eliminano i sintomi e si guadagna nuovamente la possibilità di una vita "normale".

In molti casi, gli attacchi di panico si presentano senza alcun preavviso. Spesso non è evidente nessuna chiara ragione per il manifestarsi dell'attacco. Possono avvenire anche in un momento in cui si è rilassati o durante il sonno.
Un attacco di panico potrebbe succedere anche una volta soltanto, ma molte persone sperimentano ripetuti episodi. Attacchi ricorrenti sono spesso scatenati da specifiche situazioni, come guidare in autostrada o parlare in pubblico, in modo particolare se quell'evento ha causato precedentemente un attacco di panico. Generalmente le situazioni che inducono il panico sono quelle in cui ti senti "in trappola" e senza via di uscita.

Come si manifesta
Spesso gli attacchi di panico insorgono quando si è lontani da casa, ma possono capitare in qualunque momento: mentre si è al centro commerciale, si sta passeggiando, si è in auto o sul divano di casa propria...
I segni e i sintomi di un attacco di panico si sviluppano in modo molto violento e rapido e generalmente raggiungono il picco nel giro di 10 minuti. La maggior parte degli attacchi termina entro 20-30 minuti; solo raramente possono durare fino ad un'ora.

Segni e sintomi di un Attacco di Panico
-Mancanza di respiro o iperventilazione, sensazione di soffocamento
-Palpitazioni o tachicardia (battiti accelerati, irregolari, sensazione di “cuore in gola”)
-Tremori
-Sudorazione
-Brividi o vampate di calore
-Sensazioni di intorpidimento o formicolio
-Dolore o fastidio al torace / al petto
-Nausea o disturbi addominali
-Sensazione di derealizzazione (ambiente percepito come strano, irreale, sensazione di stordimento e di distacco dalla realtà) o di depersonalizzazione (sensazione di essere staccati dal proprio corpo)
-Paura di impazzire o di perdere il controllo
-Paura di morire

È un infarto o un attacco di panico?
La maggior parte dei sintomi di un attacco di panico è di tipo fisico e spesso questi sintomi sono così forti e così gravi che le persone temono che si tratti di un infarto. Chi soffre di attacchi di panico, infatti, si sottopone spesso a visite mediche, cardiogrammi o corse al Pronto Soccorso nella convinzione che si tratti di un grave e pericoloso problema fisico. Se è comunque molto importante escludere possibile cause mediche di sintomi quali il dolore al torace, le palpitazioni o le difficoltà respiratorie, molto spesso si tratta semplicemente di panico, potenziale e trascurata causa di questi sintomi.

Il Disturbo di Panico, invece, è caratterizzato da ripetuti attacchi di panico, associati a significativi cambiamenti nei comportamenti e nelle attività quotidiane o da una persistente preoccupazione di avere altri attacchi. In particolare, ci sono:
  • Ansia anticipatoria: Anche quando non si ha un attacco di panico, si sperimenta una costante tensione e ansia legata alla preoccupazione che presto possa verificarsi un nuovo episodio. Si tratta di una "paura della paura" che è presente per la maggior parte del tempo e che rende la vita molto difficoltosa.
  • Evitamento fobico: si tende ad evitare situazioni e luoghi in cui in precedenza si sono verificati episodi di panico o che noi colleghiamo ad essi. Si tratta spesso di posti dove pensiamo che, in caso di un attacco di panico, ci sarebbe impossibile o molto difficile fuggire o nasconderci.

Trattamento
Gli Attacchi di Panico e il Disturbo di Panico sono condizioni altamente trattabili.
Anche in questo caso, la Terapia Cognitivo Comportamentale risulta essere l'approccio più efficace. Tecniche utilizzate in questo tipo di trattamento sono il rilassamento, il controllo della respirazione, l'esposizione graduale, esercizi di generazione delle sensazioni di panico.

lunedì 14 marzo 2011

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo

Alcuni mesi fa, i giornali hanno diffuso la notizia che David Beckham, il popolare calciatore britannico e marito di Victoria Beckham, soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo, un disturbo d'ansia che rende la vita più difficile. Secondo quanto riferito, David è terrorizzato dal disordine, al punto da dover allineare le lattine di bibita nel frigorifero e contarle più volte per evitare che siano in numero dispari.
A fargli compagnia nella schiera di persone vittime del DOC, ci sarebbero niente meno che Cameron Diaz, Justin Timberlake e Jessica Alba. Al cinema, invece, uno splendido esempio di questo disturbo è rappresentato da Jack Nicholson nel film "Qualcosa è cambiato".

Ma che cos'è esattamente il DOC?
Se a tutti noi capita di avere talvolta il dubbio di aver chiuso la macchina o di aver spento il gas e di tornare indietro a controllare, per chi soffre di DOC questa è la normale e dolorosa quotidianità, caratterizzata da un'ansia costante, da preoccupazioni e pensieri impossibili da allontanare. Pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi diventano così eccessivi da rendere davvero complicata la vita quotidiana.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è dunque un disturbo d'ansia caratterizzato da pensieri incontrollabili, intrusivi e persistenti (ossessioni) e da comportamenti ripetitivi e ritualizzati che ci si sente obbligati a mettere in atto per diminuire l'ansia causata dai pensieri (compulsioni). Chi soffre di DOC, di solito, riconosce che questi pensieri e comportamenti sono irrazionali, ma nonostante ciò, si sente incapace di opporre resistenza e di liberarsene.
I tipi più comuni di compulsioni riguardano:
  • Lavarsi (in particolare, farsi la doccia o lavarsi le mani)
  • Controllare (serrature, gas, soldi...)
  • Contare e metter in ordine (contare fino ad un certo numero, evitare determinati numeri, mettere in ordine le cose in un modo prestabilito e immodificabile...)
  • Accumulare (qualunque cosa...)
  • Dubbio e senso di colpa (se tutto non è perfetto accadrà qualcosa di terribile) [in questo caso può trattarsi di pura ossessione o associarsi ad altri tipi di compulsioni]
Terapia per il Disturbo Ossessivo Compulsivo
I trattamenti efficaci per il DOC spaziano dalla terapia, al self-help, alla terapia farmacologica.
Quello che secondo le Linee Guida internazionali è più efficace è la Terapia Cognitivo-Comportamentale.
In caso di DOC, questo tipo di approccio utilizza in particolare una tecnica chiamata "Esposizione e prevenzione della risposta".
Questa tecnica prevede l'affrontare ripetutamente e in modo graduale le ossessioni che disturbano il soggetto, evitando però di mettere in atto quei comportamenti che generalmente compie per alleviare l'ansia (compulsioni).
Ad esempio, se l'ossessione è rappresentata dalla paura dei germi, il terapeuta può chiedere al soggetto, dopo un'opportuna preparazione, di toccare la maniglia di un luogo pubblico e di evitare il lavaggio delle mani subito dopo. In questo modo, il paziente potrà sperimentare come l'ansia legata al non potersi lavare andrà pian piano svanendo da sola ed apprenderà ad avere, in questo modo, il controllo di ossessioni e compulsioni.

Nei bambini:
Nei bambini sono spesso presenti sintomi che possono sembrare come quelli descritti:
In alcuni casi si tratta di comportamenti normali, tipici dell'età evolutiva e delle fasi di sviluppo del bambino.
In altri si tratta effettivamente di DOC.
In altri ancora, può trattarsi di sintomi di altri disturbi, come Disturbo da Deficit di Attenzione, Autismo o Sindrome di Tourette.
Nel caso in cui si manifestino sintomi di DOC, in particolare se in modo improvviso, è utile richiedere un esame colturale del tampone faringeo, per evidenziare l'eventuale presenza di un'infezione da streptococco denominata PANDAS (Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorder Associated with Streptococcol Infection), che si manifesta proprio con tic e comportamenti ripetitivi.
Anche nei bambini, come negli adulti, ossessioni e compulsioni creano grande disagio e interferiscono con le attività quotidiane, occupando diverse ore della giornata. A differenza degli adulti, però, i bambini possono NON percepire i loro pensieri e comportamenti come eccessivi o irrazionali.

Checklist comportamenti "normali" VS comportamenti DOC



Normali
DOC

L’abitudine o la paura è:
1
Tipica, diffusa, comune agli altri bambini
Bizzarra, inusuale
2
Appena evidente
Estrema o esagerata
3
Piacevole, soddisfacente, rilassante, distensiva o divertente per il tuo bambino
Angosciante, tormentosa o fastidiosa per il tuo bambino
4
Non causa difficoltà, anzi talvolta può essere d’aiuto nelle attività quotidiane
Interferisce con le attività quotidiane o le rende addirittura impossibili
5
Il bambino può scegliere se mettere in atto quel comportamento
Il bambino non vorrebbe farlo, ma si sente costretto
6
Se vuole, il bambino può smettere quel comportamento
Il bambino non riesce a smettere quel comportamento neppure volendolo
7
Può essere interrotto senza difficoltà
Se il bambino viene interrotto durante quel  comportamento, ciò gli causa ansia e stress

lunedì 7 marzo 2011

DSA: ovvero i Disturbi Specifici dell'Apprendimento


L'attenzione ai disturbi dell'apprendimento in questi anni è cresciuta notevolmente, purtroppo non sempre affiancandosi ad una corretta informazione. 
Se come genitore hai il dubbio che tuo figlio possa avere un DSA (o gli insegnanti hanno evidenziato qualche difficoltà), è probabile che in questo momento tu ti senta confuso, spaesato tra informazioni poco chiare e test più o meno attendibili ma, soprattutto, in difficoltà rispetto a cosa sia meglio fare per il tuo bambino.
Proviamo allora a fare un po' di chiarezza, sapendo che un intervento precoce per i bambini con Disturbi dell'Apprendimento può davvero fare la differenza e dare una grande chance di successo.

Cosa sono i DSA
I Disturbi dell'Apprendimento sono un gruppo eterogeneo di disordini caratterizzati da significative difficoltà nella lettura, nella scrittura, nella comprensione o produzione del linguaggio orale, nel ragionamento e nel calcolo matematico.
Le cause di questi disturbi non sono ancora note con certezza, ma probabilmente sono dovuti a disfunzioni del sistema nervoso centrale.
Anche la percentuale di DSA in Italia non è un dato da prendere con certezza, ma è stimabile intorno al 3-4%.
I Disturbi dell'Apprendimento che si manifestano in età evolutiva sono principalmente questi:
  • DISLESSIA: Il livello di capacità di leggere raggiunto (per quanto riguarda precisione, velocità o comprensione, misurate da test standardizzati somministrati individualmente) è al di sotto di quanto ci si aspetterebbe per l'età del soggetto, il suo livello intellettivo e il grado di istruzione. L'anomalia interferisce significativamente con l'apprendimento scolastico o con le attività quotidiane che richiedono capacità di lettura.
  • DISGRAFIA: Il bambino ha difficoltà a riprodurre segni grafici (lettere, numeri, figure geometriche...), non riesce a seguire le righe, non rispetta i margini del foglio, i suoi quaderni sono molto disordinati... La sua scrittura è di solito illeggibile. Spesso la penna è impugnata in modo scorretto.
  • DISORTOGRAFIA: Il bambino ha difficoltà a trasformare il linguaggio da parlato a scritto o a scrivere sotto dettatura: confonde suoni simili (f/v, t/d...) o segni simili (p/b), salta alcune lettere o le inverte, non usa le doppie.
  • DISCALCULIA: Il livello di capacità di calcolo raggiunto (per quanto riguarda calcolo o ragionamento matematico, misurati con  test standardizzati somministrati individualmente) è al di sotto di quanto ci si aspetterebbe per l'età del soggetto, il suo livello intellettivo e il grado di istruzione. L'anomalia interferisce significativamente con l'apprendimento scolastico o con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo.
Cosa posso fare se ho il sospetto che mio figlio abbia un Disturbo dell'Apprendimento?
E' opportuno richiedere una valutazione specialistica ad uno Psicologo o ad un Neuropsichiatra, anche presso un reparto di Neuropsichiatria Infantile, informandosi sulle liste d'attesa e sui tempi necessari per la diagnosi.
La valutazione viene fatta, oltre che con il colloquio, con strumenti standardizzati e specifici.
Gli studenti con DSA hanno diritto ad accedere a strumenti compensativi (calcolatrice e computer, tavole pitagoriche, mappe concettuali, libri digitali o audio... ) e dispensativi (esenzione da lettura ad alta voce, dall'uso del dizionario, tempi più lunghi per le verifiche...)

Se mio figlio ha un DSA (in particolare se è dislessico...)

COSA FARE

Incoraggialo e lodalo
Aiutalo a costruire la fiducia in sè
Trova qualcosa in cui riesce bene
Fagli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo
Fagli usare, dove necessario, gli strumenti compensativi

COSA NON FARE

Evita di farlo leggere ad alta voce (se ne ha voglia, però, non impedirglielo!!)
Non correggere “tutti” gli errori nei testi scritti
Evita di fargli ricopiare il lavoro svolto
Non paragonarlo agli altri
Evita di definirlo lento, pigro, svogliato o stupido